Beh, come state? Bentornat!
Io sono Amanda e questo è il decimo numero di Bollicine. Edizione speciale oggi, perché all’interno ci trovate le mie personali liste di fine 23.
Essendo una Virgo Bitch, amo le liste di ogni genere e tipo; credo siano un buon modo per salvare quel che vale la pena salvare dall’oblio. E poi si scopre tanto di una persona leggendo le sue liste. Pure quelle della spesa.
Partiamo, che è lunga.
Lista #1: I libri che più ho amato
La Ricreazione è Finita di Dario Ferrari, edito da Adelphi
Ragazze Perbene di Olga Campofreda, edito da NN Editore
Cleopatra e Frankestein di Coco Mellors, edito da Einaudi
Dove Non Mi Hai Portata di Maria Grazia Calandrone, edito da Einaudi
Piccole Umane Debolezze di Megan Nolan, edito da NN Editore
L’Ultima Cosa Bella sulla Faccia della Terra di Michael Bible, edito da Adelphi
Giù nel Cieco Mondo di Jesmyn Ward, edito da NN Editore
Lista #2: I giorni che più ho amato
11 aprile: torno a Gardaland da adulta ed è la cosa più stupida, più bella che potessi fare in uno stupidissimo, bellissimo martedì post-Pasquetta.
29 maggio: nasce mia nipote e io sono a Roma per lavoro, ma la sera mia sorella mi chiama e vedo per la prima volta il suo viso stropicciato su FaceTime.
10 giugno: cambio lavoro e alla mia festa d’addio capisco che in agenzia non ho solo sudato sui brief ma ho anche, e soprattutto, costruito legami umani speciali.
6 agosto: parto per l’Albania con Silvia. Zaino in spalla, tenda in spiaggia e niente spazzola per i capelli.
14 settembre: compio 30 anni e mi levo dalle palle anche questo insulso traguardo.
28 ottobre: vado al concerto dei Management all’Arci Bellezza e sfogo tutto quel che ho da sfogare.
Lista#3: Le newsletter che ho più amato
Letterine di Stefano Mirti. Arriva la mattina e contiene frammenti di articoli, link, riflessioni e contributi da parte dei lettori. L’unica newsletter che leggo davvero ogni giorno.
Mutande del Lunedì di Marta, una delle persone che più stimo in assoluto. Che fortuna averla nella mia vita, e che fortuna per voi poter avere un pezzettino della sua intelligenza ogni lunedì nella vostra casella e-mail.
Liana’s Newsletter di Liana Finck, fumettista del New Yorker che ogni settimana condivide alcuni suoi disegni.
Perfectly Imperfect di Tyler Bainbridge, interviste a persone cool su moda musica libri altre cose cool.
Tough Love di Tiffany Philippou, saggi personali perché no, non va sempre tutto bene, ma parlarne fa stare un po’ meglio.
Masafuera di Elisa Lipari, un contenitore di cose da portare lontano, dice lei. Riflessioni appuntite e ponderate, dico io.
Lista #4: Le foto (mie) che ho più amato
Lista #5: Gli articoli che ho più amato
Fleur Jaeggy Thinks Nothing of Herself di Dylan Byron, per The New Yorker. Poetessa ultra 90enne elvetico-italiana che in questa intervista (anzi, in questo botta e risposta) risponde cose tipo:
Ho l’impressione che lei sia più interessata al misticismo tedesco che alla metafisica o alla filosofia classica.
Oh, la filosofia è okay.
Meno del misticismo?
I mistici sono più divertenti.
Non è difficile essere più divertenti di Hegel, no?
Non è questo il punto, si può comunque leggere Hegel. Qualche volta.
Si vede come una sorta di mistica?
Lo vorrei molto.
Aspira a diventarlo?
Sì, fondamentalmente sì.
Out There: On Not Finishing di Devin Kelly per Long Reads. I pensieri di un ultramaratoneta mentre corre per oltre 24 ore consecutive, o almeno dovrebbe.
My Father’s Death in 7 Gigabytes di Paul Ford per Wired. Tuo padre muore e ti lascia in eredità tutto ciò che ha scritto nella sua vita. La discesa di un figlio nella creatività del genitore come forma di elaborazione del lutto.
Cocaine, class and me: everyone in this town takes drugs, all the time – they’re part of the civic culture di Tabitha Lasley per The Guardian. Storia di una giornalista che si trasferisce in una città britannica per scrivere il suo primo libro, salvo poi rendersi conto che lì l’unico divertimento è la cocaina.
The Art of Translation di Sophie Hughes per The New York Times. Cosa significa tradurre un libro, riga per riga.
The Nocturnals di Faith Hill per The Atlantic. Chi sono le persone che dormono di giorno e vivono di notte, tra chi inizia a condurre questa vita solitaria per caso, e chi la sceglie volontariamente come alternativa alla costante interazione sociale.
How Miuccia Prada Reinvented Fashion di Nick Haramis per The New York Times Style Magazine. Che bella la moda quando parla di tutto, tranne che di vestiti.
Lista #6: I podcast che ho più amato
Rumore. Il Caso Federico Aldrovandi, di Francesca Zanni. Cinque puntate, infiniti schiaffi in faccia. Sempre meno di quelli che hanno ammazzato Aldrovandi, comunque.
Estadeli, di Jonathan Zenti. Andato in onda solo ad agosto, è un commento quotidiano a un fatto di cronaca. Lui il più bravo in Italia, non ce n’è.
My Fair Mommy di Gaetano Cappa. 1959, una ragazza va a vivere a Londra per imparare l’inglese e si tiene in contatto con la famiglia attraverso una serie di registrazioni su nastro magnetico.
Lista #7: I consigli che ho più amato
Don’t trust people in the cyberworld.
You don't need to see all the loops ahead, you'll know when you find yourself upside down.
Datti tempo.
Lista #8: Le canzoni che ho più amato
Eugene’s Lament dei Beastie Boys, perfetta la mattina quando accendo il Palo Santo e mi rendo conto di essere il cliché di me stessa.
Funeral di Phoebe Bridgers, perfetta per quando sei in macchina e vuoi cantare una canzone strappalacrime. Jeeeeeeesus christ i’m so blueeeeeeeeeeeeeeeee all the timeeeeeeeee
Leila di Acid Arab, perfetta per sculettare senza foga in giro per casa.
It’s Ok di Tom Rosenthal, perfetta per ricordarti che a volte è tutto ok.
Lista #9: Le playlist che ho più amato
00.MixedTunes23, da ascoltare quando vuoi scoprire musica nuova ma non sai bene da che parte girarti
André 3000 Digs Jazz, da ascoltare quando vuoi prenderti bene ma stai lavorando e quindi un compromesso ci vuole
PER IL CORVO, da ascoltare quando il sabato mattina tutto va esattamente come deve andare
Ryuichi Sakamoto 坂本龍一 The Kaiitsu Restaurant Playlist, da ascoltare quando inviti il tipo un po’ artista a cena da te e vuoi fare bella figura
weather is getting warmer & volume louder, da ascoltare quando parti per il primo weekend fuori porta della stagione
Venerus’s Magic Music, da ascoltare quando torni a casa da lavoro e ti perdi nei tuoi pensieri
In The Mood For Love OST da ascoltare quando vuoi sentirti in un film, semplice
Lista #10: Le piccole cose fatte per me stessa che più ho amato
Riprendere a scrivere Bollicine
Cambiare lavoro (non tanto piccola, ok)
Ricominciare con lo Yoga
Iniziare il Pilates, poi smetterlo, poi ricominciarlo, poi smettere di nuovo
Fare le Costellazioni
Provare a capire cosa significhi volermi bene, non arrivare a una conclusione, assimilare nuovi barlumi di consapevolezza lungo il percorso
Lista #11: Le cose su Instagram che ho più amato
Tutto quello che fa Treccanigram
Tutte le poesie e i disegni della sempre meravigliosa, giusta, eterea Giulia
Tutti i meme di SSENSE
Tutte le fotografie della mia preziosissima, talentuosissima amica Ludovica, e in particolare la sua serie Onironautica.
Lista #12: I link a caso che ho più amato
La serie A Manifest By di WeTransfer. In ogni manifesto, dieci consigli da creativi e attivisti che hanno qualcosa da dire.
superinternet.world, un anti-metaverso fatto male e dal basso dove gli utenti possono essere non-tristi, o almeno non sfruttati, dal design.
Il sito del collettivo MSCHF, una bomba di creatività da cui imparare sempre.
Dire grazie
2023, grazie per le giravolte. E grazie a voi per essere arrivati fin qui con me, qualunque cosa voglia dire.